Attenzione al Prelievo Forzoso

La dichiarazione di oggi del pontefice sulla proprietà privata dovrebbe farci allarmare. Mentre i disinformati attaccono striscioni ai balconi “Andrà tutto bene”, molte persone hanno già portato i loro soldi al sicuro all’estero. Mentre gli addetti ai lavori sono ben informati di questo rischio, nessuno si chiede da dove verranno presi i soldi per coprire gli scostamenti di bilancio. Ormai è chiarissimo che in Italia non c’è nessuna volontà politica di riappropriarsi della sovranità monetaria, dunque, prima o poi, a meno di una rivoluzione, questi soldi, nonostante le propagande politiche, andranno restituiti. E nessuno si chiede come mai sia stato messo al governo il nuovo Mario Monti, che questa volta si chiama Draghi, senza che sia stato eletto da nessuno. Semplicemente perché si sta pensando a manovre innacettabili.

Con tutto il rispetto per chi ha idee diverse dalla mia sulla religione, non è, a mio avviso, più tollerabile accettare queste ingerenze della Chiesa Cattolica nella vita politica, a maggior ragione, tenendo conto delle idiosincrasie interne gravissime ormai note a tutti. Tutti sanno bene, in particolare chi vive a Roma, che per entrare nello Stato del Vaticano, e usufruire della farmacia o di tutti gli altri negozi tax free, è neessario un permesso speciale. Eppure il presidente della Chiesa Cattolica si sente in diritto di fare prediche sull’abolzione della proprietà privata, come riportato oggi dall’ANSA.

E i politici italiani, invece di pensare a soluzioni serie per superare la gravissima crisi economica in atto da oltre dieci anni, parlano di Ius Soli, dimostrando la totale e assoluta mancanza di rispetto per il popolo italiano che lavoro.

Dalle dichiarazioni in atto in questo delicatissimo momento storico è chiaro cosa si vuole per l’Italia, un Paese povero che si fonda sul reddito di cittadinanza e sull’abolizione della proprietà privata, con le frontiere aperte a chiunque. E su quest’ultimo punto ormai non si può dibattere in alcun modo, pena essere tacciati di razzismo. La domanda invece, è di semplice buon senso: come si possono aiutare gli altri se non si hanno nemmeno le risorse per sé stessi? A chi declama finto buonismo, inconsapevole di portare avanti i dictat dell’élite globalista, farei fare un giro alla Caritas di Lussemburgo, dove dedico qualche ora del mio tempo come volontaria. Ultimamente sono arrivate anche persone dall’Italia del Sud, come Campania o Sicilia, persone che non vedono alcuna prospettiva per il loro futuro nel Bel Paese.

Se facciamo un giro nella Capitale, possiamo vedere che cade a pezzi. L’ultima volta che sono stata a Fiumicino, in aeroporto, c’erano, vicino i tornelli per accedere ai binari, cumuli di spazzatura con i piccioni che banchettavano. Serve un economista per comprendere che invece che in reddito di cittadinanza si deve investire in servizi pubblici di base? Le persone si sono talmente tanto abbrutite da non rendersi conto che le strade sono piene di buche e il livello di molti servizi pubblici non è accettabile? Serve uno scienziato per comprendere che il livello della burocrazia in Italia non è umano? Per migliorare il proprio Paese si passa necessariamente per la presa di consapevolezza degli aspetti che vanno assolutamente cambiati, non nelle frasi vuote sulle bellezze italiche, seppur innegabili. Chi le declama senza prendere coscienza di quello che succede è, a mio avviso, un nemico, seppur inconsapevole, della Patria.

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