E dopo tanto tempo, ritorniamo con un nuovo personaggio dell’enciclopedia umana.
L’enciclopedia umana non va contro i principi stoici del non etichettare gli altri – qui non si parla di spetteguless o critica – ma si propone lo scopo di evitare di normalizzare comportamenti tossici e ricordarci quale sia la normalità in un’epoca in cui essere integri è considerato sovente, equivalente a essere stupidi. L’onestà è considerata una forma più o meno lieve di stupidità.
Il o la “Senza Maraveglia” è quel soggetto che manca completamente di dignità e cerca di sopraffare in ogni modo il prossimo, negando l’evidenza dei fatti e sminuendone l’intelligenza.
Come sappiamo bene dall’analisi, dovremmo prendere veramente poche cose sul personale dato che l’essere umano proietta in maniera più o meno massiccia – a seconda della propria consapevolezza – sé stesso sugli altri.
Tuttavia, l’enciclopedia umana, che ci ricorda che noi e il mondo siamo sicuramente imperfetti, dovrebbe farci riflettere su strategie per rendere questo Pianeta, ogni giorno, più bello da vivere, in termini di relazioni con gli altri.
Un esempio di “senza maraveglia”, che a livello statistico è più spesso donna, si ritrova nelle aziende, ed è quel soggetto pronto a negare l’evidenza scritta, pur di scaricare sugli altri i propri errori. Si arriva a situazioni assurde in cui è consigliabile non discutere, attività inutile con una persona intellettualmente disonesta.
L’unico rimedio è non lasciar correre queste pratiche all’interno di un’azienda. Anche all’interno delle migliori corporale, non è possibile eliminare del tutto questi elementi.
Poi c’è il senza maraveglia uomo, che è una persona che utilizza qualsiasi mezzo manipolativo, in ambito professionale, rasentando il ridicolo, fino ad andare contro la deontologia professionale.
Parlerò oggi di un caso che dovrebbe portare a riflettere e soprattutto a creare una “banca dati medica” con i nomi dei professionisti e le esperienze reali (diffidiamo da un numero molto elevato di recensioni Google, che c’è quando il “professionista”, che in certi casi io definirei più “titolare” che medico, chiede ai suoi pazienti di fare una recensione. I medici migliori, che nella maggioranza dei casi lavorano anche in ambito universitario o pubblico, non hanno bisogno né di questi mezzucci, ma soprattutto, né di pubblicità).
Il medico in questione, che si spaccia in tutta Europa come inventore di una tecnica chirurgica, cerca di minimizzare le complicazioni create ai suoi pazienti attraverso un atteggiamento manipolativo, credendo in tal modo di far scomparire lui stesso i problemi da lui creati. Inoltre, assieme alla sua segretaria, dopo richiesta, non inviano la fattura che sarebbe obbligatoria per legge, ma un documento senza alcuna validità fiscale, credendo di avere una controparte idiota.
Nell’era di Internet e dei Social, dove le ricerche non si fanno esclusivamente su Google Scholar, si rischia di incappare in personaggi di questo tipo.
Che professionalità può avere un medico che si comporta in questo modo?
Per gli esterofili, per i quali oltrepassate le Alpi tutto diventa perfetto, andrebbe specificato che la persona in questione si trova a Parigi.
Una banca dati seria, consentirebbe a personaggi di questo tipo di avere vita molto breve.
Un altro elemento facente parte della categoria, è il “Da Zero a Cento”. Da Zero a Cento è colui (oggi sembra ci siano anche esemplari femminili) che “out of the blue”, in contesti professionali o sociali formali, ci prova all’improvviso, senza che ci sia mai stata la minima avvisaglia. Cosa lo fa rientrare nella categoria? Lo stato di famiglia! Persone sposate e con figli, che vi hanno sempre parlato delle gioie della famiglia e dei loro progetti, improvvisamente, se ne usciranno con qualche invito inopportuno e fuori luogo.
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