Cosa Leggere nel 2023? L’Investitore Intelligente – Parte Seconda e Altri Libri

Benjamin Graham ha preparata un Caveat Investor, ossia alcuni consigli per evitare di comprare un titolo destinato a rivelarsi una bomba a orologeria contabile: 

  • Leggete al contrario. Quando analizzate le relazioni finanziarie di un’azienda, iniziate a leggere dall’ultima pagina e procedete lentamente a ritroso. Qualsiasi cosa l’azienda non voglia farvi scoprire sarà sepolta nelle ultime pagine: ed è proprio per questo che dovete guardare prima lì. 
  • Leggete le note. Non comprate mai un titolo senza leggere le note a piè di pagina dei bilanci annuali. Solitamente intitolata «Riassunto delle principali politiche contabili», una nota molto importante descrive in che modo l’azienda definisce le entrate, registra le scorte, tratta le vendite a rate o a contratto, contabilizza i costi di marketing e contabilizza gli altri aspetti fondamentali della sua attività. Nelle altre note, cercate rivelazioni sul debito, le stock option, i prestiti ai clienti, le riserve intese a compensare perdite e altri «fattori di rischio» che possono tagliare via una bella fetta dagli utili. Tra le cose che dovrebbero farvi drizzare le antenne ci sono termini tecnici come «capitalizzato», «differito» e «ristrutturazione», ma anche parole più semplici che segnalano modifiche alle pratiche di contabilità, quali «iniziato», «cambiato» e «tuttavia». Nessuna di queste parole significa che non dobbiate comprare il titolo, ma tutte significano che dovete indagare più a fondo. Assicuratevi di confrontare le note a piè di pagina con quelle presenti nella relazione finanziaria di almeno uno dei principali competitor dell’azienda, per scoprire quanto sono aggressivi i suoi responsabili della contabilità. 
  • Leggete di più
    • Martin Fridson e Fernando Alvarez, Financial Statement Analysis: A Practitioner’s Guide, John Wiley & Sons, New York 2002;
    • Charles W. Mulford e Eugene E. Comiskey, The Financial Numbers Game: Detecting Creative Accounting Practices, John Wiley & Sons, New York 2002; 
    • Howard Schilit, Financial Shenanigans, McGraw-Hill, New York 2002,Benjamin Graham The Interpretation of Financial Statements (HarperBusiness, New York 1998, ristampa dell’edizione del 1937).

E se non avete pazienza o tempo limitatevi ad acquistare ETF che replichino l’andamento dei principali indici.

Le regole dell’investitore intelligente

Prima regola: conoscere ciò in cui si sta investendo.

Seconda regola: non fate gestire i vostri soldi a nessuno altro a meno che:

  1. possiate supervisionare la sua performance con cura e competenza;
  2. abbiate motivi insolitamente validi per fidarvi della sua integrità e capacità.

Terza regola: state lontani da investimenti se un calcolo aritmetico non vi abbia prospettato una buona probabilità di generare guadagni.

Quarta regola: abbiate fiducia nella vostra conoscenza ed esperienza. Se avete raggiunto una conclusione a partire dai fatti e vi fidate della vostra capacità di giudizio, agite di conseguenza, anche se gli altri esitano o tentennano.

Non avete ragione o torto perché la gente è in disaccordo con voi. Avete ragione perché i vostri numeri e i vostri ragionamenti sono giusti.

Analogamente, nel mondo dei titoli, il coraggio diventa la virtù suprema dopo aver raggiunto un livello di conoscenza adeguato e aver messo alla prova la propria capacità di giudizio.

Un altro dei libri da leggere è L’Unico modo per guadagnare in borsa: investire, non scommettere di M. J. Vertigo.

Nei libri suggeriti in questo blog, non troverete mai un libro sull’analisi tecnica, in quanto il mio è approccio è orientato al value investing.

Vertigo dà delle indicazioni molto semplici sui criteri per scegliere un titolo, con degli esempi concreti presi da bilanci reali. Prima di passare ai consigli di Vertigo, è doveroso fare una promessa: il suo approccio agli investimenti, a mio avviso è molto difensivo. Inoltre, egli esclude sia le grow stock che le aziende, inclusi i “bargain issue”, a bassa e media capitalizzazione. E questa è sicuramente una buona strategia difensiva, ma non necessariamente la migliore strategia di investimento.

  1. Dividendi: crescenti negli ultimi dieci anni, se possibile, negli ultimi venti.
  2. Capitalizzazione di mercato: superiore ai tre miliardi di dollari.
  3. Ricavi: in crescita negli ultimi dieci anni. Possono esserci anche degli anni di stallo o leggerissima contrazione, ma, globalmente, rispetto ai dieci anni precedenti, dovrebbero essere cresciuti del 40-50%.
  4. Utili: valgono le considerazioni fatte per i ricavi.
  5. EPS (earning per share o utile per azione): in crescita negli ultimi dieci anni.
  6. Solidità finanziaria:
    1. Le attività correnti devono essere almeno il doppio delle passività correnti;
    2. Il totale delle attività correnti deve essere maggiore dei debiti finanziari;
    3. Il totale attivo deve essere maggiore del totale passivo.
  7. P/E: inferiore a 25.

Essere Leader di Daniel Goleman

Longevità di David Sinclair

Vita Segreta delle Emozioni di Ilaria Gaspari è uno di quei libri che ti fanno venir voglia di essere amica dell’autrice. Ho scoperto questo libro per caso in una libreria dedicata alle donne del Pigneto. È un libro a tratti commovente sulle emozioni, che ci accomunano tutti e ci rendono umani. Ho trovato inoltre, messa su carta, la mia idea personale sull’ansia, che più che combattuta, meriterebbe ascolto affinché ci mostri quello che nella nostra vita non funziona. Imparare a riconoscere le nostre emozioni significa imparare a comprendere se la nostra vita e le nostre scelte di vita sono in accordo col nostro “Daimon”. E, secondo me, quanto detto per l’ansia, vale per il dolore psichico in generale.

Vita Segreta delle Emozioni

L’alimentation Sans FODMAPS del Dr Pierre Nys (endocrinologo e nutrizionista) è, a mia conoscenza, disponibile solo in francese, ma più che un libro è un strumento da portare con sé tutti i giorni. Molte persone, purtroppo, soprattutto quelle intolleranti ai FODMAP, ossia quelle che ne avrebbero più bisogno, non sanno neanche di cosa stiamo parlando.

Qualche anno fa, in Italia, spopolavano i test da banco, esami da ciarlatano sulle intolleranze alimentari: con risultati, appunto, privi di un senso logico. Oltre ai test ufficiali di intolleranza al lattosio e al glutine, si sapeva ben poco. E chi aveva problemi vari, soprattutto di gonfiore addominale, e si sottoponeva a visite gastro-enterologiche, senza cavarne un ragno dal buco, doveva imparare a convivere con i disagi determinati da problematiche minori.

La dieta a basso contenuto di FODMAP è stata scoperta nel 2010 in Australia e si è diffusa velocemente nel Nord Europa. I cosiddetti FODMAP, sono carboidrati a catena carta, scarsamente assorbitili dall’intestino tenue.

Personalmente, ho scoperto solo recentemente di essere intollerante al glutine, e, chi soffre di questa problematica, e continua a mangiare la proteina del glutine per anni, può sviluppare un’intolleranza verso tutte le categorie di FODMAP. Queste sono le seguenti:

  1. Fruttani
  2. Galattani
  3. Lattosio
  4. Fruttosio
  5. Polioli

L’intolleranza al lattosio, di solito si manifesta nella primissima infanzia, e può essere confermata da un test apposito.

L’intolleranza al glutine può essere determinata da un’analisi del sangue. Questa non conferma al 100% l’intolleranza, ma, in presenza degli anticorpi prodotti dall’intolleranza al glutine, una dieta “glutee-free” per qualche mese, può confermare l’eventuale intolleranza, senza necessità di sottoporsi a una gastroscopia con biopsia.

Il libro mi è stato consigliato da un nutrizionista, e in effetti, contiene tutte le indicazioni già ricevute, oltre che una serie di ricette, la lista di alimenti e spezie toccasana e dei cibi da evitare.

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