Dato quello che si vede quotidianamente in piazza, ho ritenuto opportuno riportare il punto di vista maschile sulle relazioni con un uomo sposato, e questo articolo si rivolge soprattutto a tutte quelle donne messe in stand-by dal cialtrone sposato di turno – perché di cialtroni si tratta – che non hanno compreso che sovente il loro “partner” è solo una persona affetta da narcisismo patologico, la malattia del nostro secolo.
Qui non si vuole fare del moralismo, ma semplicemente illustrare le dinamiche malate che si celano dietro queste relazioni”. Se siete indecise se intraprendere o meno una relazione di questo tipo, o non sapete come uscirne, a voi la lettura.
Mi rivolgo soprattutto alle donne perché gli uomini non si imbarcherebbero mai, per un periodo lungo, in relazioni di questo tipo, dimostrando, in questo contesto, una maggiore centratura.
“Non bisogna sottovalutare le aspettative in amore: le donne e gli uomini hanno aspettative diverse, forse per una questione di formazione mentale o di genetica. La società moderna ha voluto scardinare i ruoli nella società, per cui si sta passando sempre di più da una netta distinzione tra maschio e femmina a una omogeneizzazione dei due sessi verso essere simili agli ermafrodita. Abbiamo così maschi che si truccano e si atteggiano da donne, e donne che diventano più simili ai maschi perdendo, così, le caratteristiche che per milioni di anni ci hanno distinto nel genere. Qualcuno potrebbe anche affermare che certi aspetti che vengono riproposti nella società moderna, erano già presenti in società molto più antiche, come l’abuso di tatuaggi, di piercing, di uomini truccati e addobbati come le femmine, dimenticando, forse, che queste “selvaggi” davano a questi aspetti della loro società una valenza magica, distintiva del loro status sociale e del ruolo ricoperto nella loro società, e non avevano alcuna intenzione di sovvertire l’ordine naturale delle cose, magari imponendo ruoli e aspetti maschili a chi, nella società, rappresentava l’aspetto femminile, o viceversa. In questa nostra società, al contrario, si cerca di sovvertire tale ordine, creando degli esseri che, proprio per certe caratteristiche che vengono annullate o modificate, diventano più simili all’altro sesso o a macchine. In tutto questo, comunque, quello che resiste, malgrado certe eccezioni, è che spesso le donne vogliono ancora sentirsi donne, ed essere trattate come tali, e gli uomini comportarsi da uomini e, in questo frangente, si inserisce il problema dei rapporti affettivi tra uomo e donna quando uno di questi e sposato e l’altra no. Ogni essere umano cerca, in condizioni normali, di trovare un giusto equilibrio fra quello che desidera avere e quanto ha a disposizione al momento e tale equilibrio viene alterato nel momento in cui una donna si innamora di un uomo che è sposato. Dal mio personale punto di vista ritengo che i rapporti quasi perfetti sono quelli che si vengono a generare tra due persone che hanno più o meno gli stessi gusti dal punto di vista intellettuale, dal punto di vista culinario, anche se è possibile trovare delle vie di mezzo se questi non coincidono esattamente, dal punto di vista economico, senza divari che possano generare una forma di competizione tra la coppia, e anche lo stesso tipo di affettività o sessualità e condizione sentimentale. Mentre è perfettamente chiaro quanto intendo nei primi punti, bisogna fare una precisazione negli ultimi due: la relazione perfetta esiste se ambedue i soggetti condividono situazioni affettive simili, e questo significa che ambedue sono single o sono impegnati. Ritengo che possa andare bene anche una soluzione quando tutti e due sono impegnati perché, in alcuni casi, non è possibile interrompere un matrimonio, e se dall’altra parte si vive una simile condizione di disagio dovuto a situazioni economiche o dalla presenza di figli troppo piccoli e non in grado di comprendere che i genitori possono essere arrivati alla fine di un amore e si devono separare, non trovo affatto scandaloso che si cerchi di colmare un bisogno affettivo tra le braccia di un’altra persona, che deve essere, tuttavia, nelle stesse condizioni, altrimenti viene a crearsi un divario tra quanto scritto all’inizio, sulle aspettative delle persone. Capita, tuttavia, che non si riesca a combinare tutti questi fattori in modo preciso e, in questo caso, un single può incontrare quella che potrebbe sembrare l’anima gemella in chi ha già una relazione molto ben consolidata e cadere nella trappola che solitamente viene tesa dagli sposati, maschi o femmine che siano, nei confronti dei single, o viceversa. Pur non essendo un psicologo, posso immaginare quali siano le motivazioni che spingono gli esseri umani a cadere in queste trappole: l’insoddisfazione del proprio stato sociale, la necessità di avere un partner che soddisfi i propri bisogni affettivi o sessuali, a volte la necessità economica di avere accanto una persona in grado di sopperire a quelli che sono i bisogni materiali più elementari, altre volte, invece, la presenza di patologie di tipo psicologico e con radici profonde. E’ in questo caso che, a prescindere da qualsiasi valutazione morale, vale a dire se sia giusto o meno tradire una persona, problema che deve porsi quello dei due che è impegnato, che il rapporto può diventare problematico e rilevare condizioni psicologiche di una certa importanza. Il caso tipico è la persona sposata che nasconde la sua condizione per poter avere un rapporto che, in questo caso, può solo essere sessuale con la controparte single, e non può che essere questo, perché nel caso in cui una persona normale si accorge di non avere alcuna soddisfazione nel rapporto matrimoniale, la cosa migliore sarebbe quella di avviarsi alla separazione, ammesso che non ci siano condizioni gravi, che di solito sono legate a problemi di tipo economico. Se non esistono di questi problemi, l’unico motivo che spinge una persona a tradire il proprio coniuge è la voglia di dimostrare la propria sessualità, la voglia di sperimentare cose nuove, che nel matrimonio non ci sono mai state o non ci sono più, oppure il desiderio di affermare il proprio potere verso gli altri. Non è detto, infatti, che l’uomo o la donna che tradisce nel matrimonio lo faccia perché ci sono seri motivi per doverlo fare: molto spesso sono futili necessità e proprio di tipo fisico, condito da una buona dose di vigliaccheria nel non voler affrontare l’argomento con l’altra persona e, spesso, una questione di profondo narcisismo. Il narcisismo, infatti, è una malattia che trova sempre maggior diffusione tra le persone, ed è pericolosissimo per chi resta invischiato in rapporti, siano essi affettivi o lavorativi, con persone che ne sono affette. Il narcisista si inventa bugie per tenere in pugno la vittima, trova sempre una giustificazione per evitare di dare risposte dirette a quesiti e risolvere i dubbi delle persone con cui sono in contatto, e se viene a mancare il controllo sull’altra persona, si possono rischiare reazioni realmente pericolose e vendette che non sono giustificate se non dal fatto che si è ottenuta una libertà che il narcisista non vuole concedere alle sue vittime. Nei casi meno gravi, si parla soltanto di vanità, del piacere che si prova a piacere agli altri, compreso ad eventuali amanti. Ritengo che il fenomeno abbia avuto un forte incremento negli ultimi decenni proprio a causa dell’imbarbarimento e massificazione della società nella quale viviamo e sia il frutto di molti fenomeni a cui assistiamo normalmente, proprio in questa voglia delle donne di assomigliare sempre più agli uomini e degli uomini di assomigliare sempre più alle donne, con una inversione dei ruoli prendendo, da ambedue i sessi, i lati peggiori e non quelli migliori. Così ci sono i maschi, compresi quelli sposati, che vogliono sempre di più affascinare e piacere alle donne assumendo atteggiamenti quali una accentuata vanità che porta anche alla voglia di voler conquistare a tutti i costi, e le donne ad isolarsi e fare comunella con altre donne, così come hanno sempre fatto gli uomini da quando esiste il genere umano, arrivando a non comprendere più non solo le esigenze degli altri, ma pure le proprie. Donne sempre più sole perché gli uomini non sono più quelli di un tempo, in grado di dare sicurezza e stabilità in un rapporto, anche se è vero che i tradimenti sono sempre esistiti, ma non erano giustificati da un bisogno di soddisfazione psicologica, per affermare il proprio io, come invece capita oggi ad indizio di un malessere che non è la semplice voglia di avere rapporti sessuali con un’altra persona. Quando si parla di psicologia, subentra anche il problema dell’ipocrisia: se infatti un uomo non è soddisfatto della condizione sessuale che vive in famiglia, può sempre rivolgersi al servizio delle escort, ma se questa necessità deve essere colmata da persone normali, che di mestiere non soddisfano sessualmente i clienti, con il rischio, quindi, di ripetere la routine famigliare con una persona che svolge il ruolo di amante, allora per forza di base ci deve essere un problema psicologico, che non può definirsi amore, altrimenti si arriverebbe comunque ad una separazione. Per cui, il consiglio che mi sento di dare, è meglio evitare di iniziare un qualsiasi rapporto affettivo con chi è sposato: potrebbe anche essere l’amore della vita, ma se questi non ha intenzioni realmente serie e, tutto sommato, sta bene con la moglie, non potrà mai garantire un rapporto duraturo alla propria amante”.
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