Come Scegliere una Casa Editrice (o non Sceglierla Proprio e Autopubblicare)

Senza voler scendere nei dettagli, a oggi, non sono affatto sicura che aver scelto di pubblicare con editori sia stata la scelta migliore. Anzi, in merito ai miei libri, molto probabilmente, o cambierei editore, o autopubblicherei. E desidero mettere a disposizione dei futuri autori la mia esperienza.

Non tratterò affatto delle case editrici a pagamento che, a mio avviso, non meritano molte parole. Per citare Gandalf il Grigio: “Fuggite Schiocchi”. È banale dire che con il mestiere di scrittore si guadagna veramente poco, se dovete addirittura pagare dopo aver lavorato, fate voi. Anche richiedere l’acquisto di un certo numero di copie significa: casa editrice a pagamento. L’editore è colui il quale guadegnerà col vostro lavoro. Se non vuole prendere neanche un minimo rischio, a mio avviso, è meglio che cambi mestiere.

A cosa bisogna fare attenzione quando si sceglie una casa editrice? A tre aspetti fondamentali. Se questi tre criteri non sono soddisfatti, conviene optare per l’autopubblicazione. Se, da un punto di vista tecnico, la casa editrice è di qualità, potete sorvolare sul contratto e sulla campagna pubblicitaria, ma con lo spirito giusto. Significa che, lavorare con un buon correttore di bozze, sarà per voi come una scuola di scrittura gratis.

Il contratto. Le percentuali di guadagno non dovrebbero essere inferiori al 10% per copia cartacea e al 20% per copia digitale. Le royalty per diritti d’autore non dovrebbero essere inferiori al 50%. Se avete un amico avvocato fategli dare un’occhiata veloce. Ci sono altri due aspetti molto importanti da valutare. E inoltre, se si ha la possibilità di pubblicare con una casa editrice di fama, o comunque con elevati standard di qualità, si potrebbe soprassedere sulle percentuali di guadagno e vedere la pubblicazione come un’esperienza formativa.

Un altro aspetto da valutare per evitare di ritrovarsi in situazioni fastidiose è definire in maniera chiara le modalità di invio dei report con le vendite dei libri. A mio avviso richiedete di avere dei report mensili digitali tramite Pubme. Ricordate che nell’era digitale, la maleducazione regna sovrana, e il rischio di ritrovarvi a non avere nemmeno una risposta alla richiesta del numero di copie vendute in un anno, è concreto. La figura dell’editori scomparso in un buco nero è reale. Purtroppo a me è capitato con ben due libri – un unico editore, quindi prendete nota -.

È un evidenza sperimentale che la facilità di poter comunicare per via digitale abbia portato a un aumento proporzionale della maleducazione anche in ambito professionale. E inviare raccomandate o rivolgersi a un legale quando, date le percentuali di guadagno , i ricavi sono esigui, non vale né il vostro tempo, né le vostre energie mentali.

L’altro aspetto fondamentale è il lavoro di editing. Un editing ben fatto è molto importante per la qualità del libro, soprattutto per scrittori in erba. Purtroppo oggi sono molte, invece, le case editrici improvvisate. Cosa significa? Case editrici che per correzione di bozza intendono una revisione degli errori di battitura e di quelli grossolani di grammatica. Ma stiamo scherzando? Indipendentemente dal primo aspetto, il contratto, cosa mai potrete aspettarvi da una casa editrice che lavora in questo modo? A mio avviso informatevi bene su questa fase. Ponete domande specifiche, ad esempio: “Come gestite la fase di revisione della bozza?” o “In cosa consiste, a livello tecnico, la Revisione della Bozza?”. Questo punto, a mio avviso, è quello fondamentale. Se non c’è professionalità non si va da nessuna parte. Un libro scadente non vi farà guadagnare anche se avete un buon contratto, e dubito, che una casa editrice di questo tipo, abbia i mezzi per fare una opportuna sponsorizzazione. Non fatevi prendere dalla fretta o dall’entusiasmo per aver ricevuto un contratto dopo mesi di email col vostro manoscritto inviate a vuoto. Abbiate pazienza. E se non l avete, autopubblicate.

Un altro aspetto che dovreste valutare bene è la campagna pubblicitaria per il vostro libro. Anche qui, non abbiate paura di chiedere informazioni precise e dettagliate. Molti editori possono essere facilmente compresi da subito dato che chiederanno un vostro grande impegno nella promozione del libro, senza, praticamente, fare nulla. Un editore deve mettersi in conttto con tutti i canali esistenti, altrimenti, cedere il novanta per cento dei vostri guadagni a qualcuno che si limita a preparare una copertina e a rileggere il testo, non ha alcun senso.

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