Circondarsi di Persone Positive e l’Enciclopedia Umana – Le Donniciole di paese

Le donniciole di paese, molto più moleste degli omuncoli, sono quelle donnine pettegole e malevole che credono di aver compreso tutto della vita, che passano il tempo a spettegolare della vita delle altre persone e a manifestare la loro invidia. Questi soggetti agiscono sempre in branco e nonostante l’aspetto a prima vista innocuo, si riuniscono con personaggi dello stesso spessore per attaccare chiunque la pensi diversamente da loro. Non avendo un pensiero proprio, il loro credo è quello universale propagandato dai mass media – le notizie sono le stesse in tutta Europa -.

La vita delle donnicciole di paese è molto standard. Nulla si deve discostare dai dettami della società e la frustrazione che ne deriva è scaricata sulle altre persone. Le donnicciole di paese si caratterizzano inoltre per non possedere nessuna qualità che emerga dal branco. Al contrario chi è da loro percepito un tantino migliore, sarà oggetto del branco. La dote invidiata può anche essere l’allegria, siamo a questo livello.

In passato, personaggi di questo tipo, raccontati anche da celebri film, come Malena, lasciavano il tempo che trovavano. L’importante era starne alla larga e minimizzare i contatti con loro. La cura era semplice: circondarsi di persone positive. Come si fa? Se le persone negative abbondano, è ora di cambiare qualcosa.

Purtroppo oggi, ai tempi della peste nera, le donnicciole di paese hanno un’arroganza che mai si era vista prima.

Ad esempio, potrete facilmente riconoscere le donnicciole di Paese al supermercato – dove però non le vedrete mai sole , dato che non sarebbero in grado di agire senza il supporto delle loro compagne di merende – dove vi lanceranno occhiatacce o urleranno addosso (a seconda della nazione in cui vi trovate) perché non siete a un metro e novantanove centimetri di distanza invece che due. Le donnicciole prenderanno questo come spunto per iniziare una filippica.

Le donnicciole di paese hanno la verità assoluta: che è quella propinata dal mainstream. A nulla varranno i dati presenti sul sito dell’Istituto di Sanità del Paese di turno, i pareri di eminenti luminari o qualsiasi inchiesta giornalistica. Sebbene spesso la loro cultura sia molto limitata loro si ergono a paladine del pensiero unico dominante e tagliano con l’accetta la lingua di chiunque osi proferire un’opinione contraria. Mentre ai tempi di Stalin, chi cooperava per far passare gli oppositori politici come matti, godeva dei vantaggi del regime, le donnicciole di paese, lo fanno a titolo gratuito.

Hanno una visione veramente limitata del mondo ma credono che sia la summa della verità. Mentre, fino a un anno fa, questi casi umani riuscivano a contenersi in qualche modo, oggi hanno avuto la loro rivalsa nella società.

Ce ne sono anche di sesso maschile, come quelli che vorranno prendervi a botte perché non avete la mascherina e inscenano una puntata del Wrestling.

Se vogliamo contribuire a creare una società un po’ più decente, ci sono vari modi di agire.

Ad esempio, circondarci di persone che considerino la libertà come un diritto insindacabile, aumentare la nostra autostima per essere intaccati sempre meno da questo tipo di soggetti e soprattutto: fare!

Costruiamo opzioni alternative e realtà alternative a quelle create da questi personaggi e corriamo il rischio di cambiare – cosa non semplicissima ai tempi del lockdown e che necessita sovente di coesione sociale -.

Cambiare è necessario quando questi soggetti spopolano e, nella società dell’anti-meritocrazia questi soggetti potrebbero anche trovarsi in posizioni importanti che influiscono sulla sorte di altre persone. Non dobbiamo mai rassegnarci a qualcosa che sia meno di quello che ci fa stare bene e ci rende felici. E sicuramente circondati dalle donnicciole di paese non vedremo mai alcuna grandiosità. Al contrario, quando in posizione chiave, in una presunta società meritocratica, ci sono persone e non personaggi, questi soggetti hanno un campo di azione limitato. E le società – di ogni tipo – crescono – a ogni livello – e il benessere prolifera.

Ad esempio le donnicciole di paese sicuramente approveranno – fonte ANSA – il nuovo strumento di check delle notizie messo a punto da Twitter. Evidentemente non si rendono conto che siamo considerati tanto stupidi da non saper distinguere una notizia palesemente falsa. Come se domani andassi a raccontare che l’asino vola e tutti pendessero dalle mie labbra.

La verità è che questo può succedere, anche in maniera molto semplice con una macchina della propaganda costruita a dovere e con ingenti investimenti come succede oggi.

Il bipensiero orwelliano è molto diffuso.

Prendiamo un esempio concreto. La propaganda dice che il nuovo Covid-19 è la peste nera. Ci sono persone che frequentano le palestre con la maschera da cane e con comportamenti ossessivo-compulsivi col disinfettante e di totale terrore verso gli altri esseri umani. Io mi chiedo, ma la vostra vita vale una seduta in palestra? No, questa si chiama semplicemente dissonanza cognitiva.

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